Si è sparsa sui social e sui quotidiani nazionali e locali ed è subito rimbalzata tra le voci dei vari Ristoratori la forma di protesta che prevede l’iniziativa di alcuni esercenti di restare aperti la sera a cena del 15 Gennaio 2021, oltre gli orari consentiti dai vari DPCM attualmente in vigore del Governo. Tale forma di “disobbedienza civile” ha preso il nome di #ioapro e pare sia stata lanciata da uno Chef su Twitter attraverso il quale si invitano gli aderenti a tenere aperti i propri locali la sera a cena per far accomodare la gente. E’ bene tuttavia chiarire l’aspetto Legale di tale iniziativa, ed informare che ciò si pone in netto contrasto di Legge viste le disposizioni contenute nell’ultimo DPCM del 3 Novembre 2020 in vigore dal 6 Novembre 2020 in cui si dividono le zone gialle, arancioni e rosse nel territorio Italiano a seconda del grado di incidenza del virus-Covid con le limitazioni all’apertura dei ristoranti che devono chiudere, tassativamente, entro le ore 18.00. Quindi chi aderirà all’iniziativa, denominata #ioapro, commetterà una violazione amministrativa sanzionabile da € 400,00 ad € 1000, con l’unica possibilità di ottenere un eventuale “sconto” del 30% se si paga entro 5 giorni. In questi casi la multa sarà di 280 euro. Le sanzioni amministrative possono essere impugnate entro 30 giorni dalla contestazione con un ricorso davanti al Giudice di Pace localmente competente a seconda del luogo ove è stata contestata la multa. Chi non ci sta a pagare la multa potrà motivare le proprie ragioni e allegare la documentazione utile, oltre a indicare eventuali testimoni. Agli occhi di chi scrive appare poco consigliabile la scelta di aderire a tale forma di protesta, in primis perché costituisce una violazione di Legge su cui non si ravvisano alcuni motivi o ragioni di opposizione, essendo in vigore un provvedimento del Governo che mette la tutela della salute pubblica come principio primario da tutelare così come sancito nella Costituzione, che non prevede eccezioni come quelle alla base dell’iniziativa #ioapro. Opporsi alla sanzione motivando un’eventuale crisi economica non può costituire un diritto superiore a quello che la Repubblica deve garantire sulla salute individuale delle persone. A farne le spese sarebbero anche poi i clienti che si troverebbero fuori dalla propria abitazione e senza un valido motivo di necessità per cui anche quest’ultimi potrebbero essere potenzialmente sanzionabili assieme al Ristoratore, con un risultato a dir poco “sconveniente” per entrambi. Si resta ovviamente a disposizione per ulteriori chiarimenti e necessità del caso.
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Giugno 2024
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