A fronte dell'emergenza COVID ed a causa della crisi del settore Agroalimentare che nel nostro Paese si reggeva in piedi anche (grazie) al lavoro svolto da persone straniere non appartenenti all'Europa, è in corso di pubblicazione il decreto "rilancio" in cui si prevede la c.d. "sanatoria" per queste persone.
C'è subito da dire che, alla data odierna, il decreto non è ancora uscito in Gazzetta per quello che riguarda questo aspetto, per cui bisognerà attendere la sua pubblicazione ufficiale e leggere attentamente i decreti attuativi che ne seguiranno per comprendere bene a chi è rivolto e come funziona. E' comunque uscita una prima "bozza" di tale sanatoria che qui intendo commentare. Innanzitutto vi è da dire che non è un "libera tutti", ma si prevedono due canali di regolarizzazione per cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno nel territorio. La finalità di tale decreto è quello di garantire in alcuni comparti del nostro settore produttivo la presenza di manodopera lavorativa che l'attuale emergenza sanitaria ha sottratto. Oltre a cercare di eliminare il fenomeno del "caporalato" che non intendo qui commentare. il primo canale è che il datore di lavoro che aveva alle sue dipendenze cittadini italiani o stranieri anche NON in regola con il permesso di soggiorno, e quindi in "nero", possa avanzare istanza di regolarizzazione del personale straniero non-UE stipulando un contratto di lavoro per la durata ivi prevista facendo così emergere dall'illegalità molti cittadini extra-comunitari che potranno così ottenere un permesso di soggiorno per lavoro in determinati settori che la sanatoria prevede. Questi settori di lavoro sono: agricoltura ed allevamento, assistenza alla persona e lavoro domestico. L'altro canale è invece richiesto direttamente dal cittadino extra-comunitario che, avendo già lavorato regolarmente in uno dei tre settori suindicati (da dimostrare documentalmente) e con permesso scaduto dal 31.10.2019 e non rinnovato, può ora richiedere un permesso temporaneo di mesi 6 per la ricerca di lavoro nei settori già detti. E' previsto nel primo caso il pagamento di un contributo per il datore di lavoro di € 400,00 e nel secondo di € 160,00. Per tutti coloro che avanzano la richiesta è prevista comunque la dimostrazione della presenza in Italia antecedente alla data dell''8 Marzo 2020. Staremo a vedere cosa dirà nel dettaglio la normativa quando diverrà ufficiale, e comunque resto a disposizione per ogni chiarimento del caso per coloro che mi vorranno contattare anche per fissare un appuntamento in Studio.
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Novembre 2024
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