Un cittadino straniero, anche se non ha la residenza o il domicilio in Italia, può sposarsi, ossia contrarre matrimonio nel nostro Paese o secondo la sua legge nazionale dinanzi all'autorità diplomatica o consolare del suo Paese, oppure secondo la legge italiana innanzi all'ufficiale di stato civile, al ministro di culti acattolici ammessi in Italia, ai ministri di culto cattolico se sono rispettate le regole previste da rito concordatario tra il Vaticano e lo Stato Italiano.
Il cittadino extra-comunitario che vuole sposarsi in Italia deve richiedere presso il Consolato o l'Ambasciata del suo Paese in Italia il nulla-osta alle nozze. Il nulla osta è una dichiarazione dalla quale risulta che, in base alle leggi del proprio Stato, non esistono impedimenti al matrimonio. Una volta ottenuto il nulla-osta alle nozze, è necessario recarsi presso l'Ufficio legalizzazione della Prefettura localmente competente per far autenticare la firma dell'Ambasciatore o del Console. Se il cittadino straniero ha regolare permesso di soggiorno ed è residente in Italia, deve anche richiedere il certificato di stato libero e di residenza pagando una marca da bollo di € 16,00. Seguono poi tutta una serie di adempimenti burocratici da presentare avanti all'Ufficio matrimoni dell'Anagrafe del comune di residenza che terminano con altri adempimenti avanti all'Ufficiale di Stato Civile che certifica il matrimonio nella fase conclusiva. Una volta contratto matrimonio con un cittadino Italiano il cittadino straniero ha diritto al rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari, anche se prima del matrimonio era un cittadino clandestino od irregolare. Se possiede un diverso permesso di soggiorno per altro motivo, potrà richiedere la conversione del proprio permesso di soggiorno in "permesso per motivi familiari" utilizzando il Kit-postale da spedire in Questura tramite gli uffici postali abilitati. Se invece non possiede alcun tipo di permesso, il cittadino straniero non può essere espulso e può comunque richiedere il permesso di soggiorno per motivi familiari recandosi direttamente in Questura con una facile documentazione, tra cui si deve ricordare l'autocertificazione del cittadino italiano attestante la convivenza (effettiva e non fittizia, in quanto sottoposta ad accertamenti delle Forze dell'Ordine) e l'avvenuto matrimonio.
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Dopo le Festività Natalizie e l'immancabile Capodanno si torna in Studio con i miei Post sul Diritto. Scelgo di iniziare con un saluto questo nuovo anno che rappresenta per me una tappa fondamentale dopo l'apertura del mio Studio che a Febbraio compirà 1 anno. Le cose sono andata bene, e questo sito è uno dei miei vanti personali. Credo molto nella diffusione di idee in via telematica e spero che gli approfondimenti scelti nei Post che ho trattato, così diversi nei temi l'uno dall'altro, abbiano colto nel lettore quell'interesse e quella curiosità che volevo colpire.
Auguro ancora a tutti un buon anno nuovo!...e tornerò presto a lasciarvi nuovi Post sul variegato mondo del Diritto, cercando sempre di trattare diversi aspetti giuridici delle materie che mi trovo a studiare nell'ambito del mio lavoro. |
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Novembre 2024
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