Un commento sul Decreto c.d. "Di Maio" in tema di immigrazione uscito sulla Gazzetta Ufficiale il 07 Settembre scorso.
Questo provvedimento normativo riguarda "l'individuazione delle zone di frontiera o di transito ai fini dell'attuazione della procedura accelerata di esame della richiesta di protezione internazionale". In sostanza allarga una lista di Paesi ritenuti sicuri per i cittadini che vi fuggono, e che richiedono asilo in un'altro Paese. Tale lista comprende gli Stati di: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Senegal, Serbia, Tunisia, Ucraina. Per chi proviene da questi Paesi e richiede asilo, subirà un'accelerazione del proprio procedimento di esame della domanda di protezione in 4 mesi con la premessa di avere un vincolo giuridico sulla "dichiarata sicurezza" del Paese di origine che in re ipsa costituisce motivo di rigetto. Per cercare di fondare la domanda di protezione sarà allora fondamentale, secondo chi scrive, ritagliare bene la storia personale con un motivo di persecuzione e di timore grave e fondato, cercando anche di sostenere la mancanza di protezione dal Paese di sua provenienza. In caso contrario, il rigetto sarà automatico con scarse possibilità di poter impugnare il provvedimento se non appigliandosi a violazioni di Legge di natura Costituzionale collegate necessariamente alla storia del richiedente. Missione quest'ultima che può apparire difficile, se non impossibile. Innegabile notare come la materia dell'immigrazione sia in continua e frenetica evoluzione, su cui lo Studio Tummarello può offrire competenza e professionalità per tutte le esigenze del Cliente in ogni sua necessità.
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Giugno 2024
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