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E' Legge il Decreto Minniti: nuove regole sulle domande di Asilo in Italia

13/4/2017

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Come anticipato in un mio precedente Post di Febbraio scorso, nella giornata di ieri 12 aprile 2017 la Camera dei Deputati del nostro Parlamento ha dato definitiva approvazione al c.d “Decreto-Minniti” n. 13 del 17 Febbraio 2017, un decreto che rivisita e conduce ad una accelerazione delle procedure di legge per l’esame delle domande di Asilo che vengono presentate dai cittadini extra-comunitari che intendono richiedere la protezione internazionale nel nostro Paese. 
Quello che balza subito agli occhi è una forte limitazione delle garanzie e dei diritti a carico esclusivo dei migranti che presentano le istanze di asilo avanti alle rispettive Commissioni Territoriali suddivise per Regioni con tempi di attesa per la decisione fino ad oggi rivelatisi lunghi e controproducenti.
Questo fenomeno ha portato talvolta a far nascere malumori sulla gente cavalcati anche dalla cronaca quotidiana, dai giornali e dalle televisioni nei vari programmi che a volte ci presentano il migrante come:“quello che ci ruba le case ed il lavoro, e non fa niente tutto il giorno..”.
A parere di chi scrive un Paese come l’Italia che si assume la responsabilità di ricevere ed accogliere il fenomeno migratorio che oggi viviamo, e che si presenta come un fenomeno “storico-epocale” oggettivamente inarrestabile, dovrebbe anche predisporre delle misure di accoglienza e delle procedure legali per l’accesso alle varie forme di protezione internazionali in linea e nel pieno rispetto dei principi di diritto statuiti nella propria Costituzione.
Ma così non sembra ed anzi, con la conversione in Legge di tale Decreto, il Governo è intervenuto a “gamba tesa” ed ha voluto al contrario accelerare la procedura per l’esame della domanda di asilo con l’introduzione di alcune nuove regole, di dubbia legittimità, che brevemente riassumo:
1)“Eliminazione del grado di Appello sui gradi di giudizio della domanda di protezione”; mentre fino ad oggi ci si presentava avanti alla Commissione Territoriale in prima istanza, se questa emetteva un diniego si poteva adire il Tribunale, poi la Corte di Appello, ed infine la Corte di Cassazione.
Ora viene dunque eliminato un grado di giudizio, e rimane dopo il Tribunale solo la Suprema Corte di Cassazione ossia il Giudice delle Leggi.
2)“Decisione in Tribunale in Camera di Consiglio solo sulla base di videoregistrazioni dell’audizione fatta avanti alla rispettiva Commissione Territoriale”; la partecipazione fisica e reale del migrante in contraddittorio con l’assistenza di un Avvocato in aula del Tribunale diventa l’eccezione, mentre la regola diventa la decisione presa senza il contraddittorio ed esclusivamente sulla base di videoregistrazioni del colloquio svolto dal migrante in prima istanza avanti alla Commissione Territoriale; il procedimento si conclude entro un tempo accelerato con decreto non reclamabile ed impugnabile solo avanti alla Corte di Cassazione
3)“Introduzione di sezioni specializzate nei Tribunali con assunzione di personale per l’analisi delle domande di asilo”; viene in sostanza prevista l’assunzione di personale per la procedura della protezione internazionale e di aggiornamento e formazione specifica per 2 anni in materia di immigrazione su chi è chiamato a decidere la domanda di Asilo (magistrati); vengono poi introdotte delle Sezioni speciali nei Tribunali delle varie Regioni di Italia (26) aventi sede presso i capoluoghi delle Corti di Appello
4)“Incentivi ai Comuni cd. "virtuosi” e possibilità di lavori di pubblica utilità per i migranti”; vengono previsti fondi e soldi ai Comuni che accettano di ricevere migranti nelle strutture Comunali che offrono accoglienza ai richiedenti asilo nel loro territorio con la possibilità di far svolgere lavori di pubblica utilità, gratuiti, ai migranti presenti nelle strutture di accoglienza
5)“Introduzione dei Centri di Rimpatrio Permanenti in ogni Regione d’Italia”; vengono istituiti dei Centri di rimpatrio (si dice con “capienza limitata”…ma sarà tutto da verificare) per chi è espulso e per chi ha visto rigettata in via definitiva la domanda di asilo per ogni Regione d’Italia vicino a luoghi in cui è possibile un pronto rimpatrio e cioè Porti, Aeroporti e confini nazionali e ciò per consentire l’immediata fuoriuscita dal nostro territorio
6) “Nascono i punti di crisi per gli immigrati illegali”; vengono predisposte misure rigide di rilevazione delle impronte digitali e raccolta di foto segnalazione dei migranti illegali.
Queste in pillole le modifiche introdotte che probabilmente saranno oggetto di dubbi di Costituzionalità delle procedure introdotte per alcune evidenti violazioni del diritto di difesa, del diritto di eguaglianza avanti alla Legge, del diritto ad un equo e giusto processo, del diritto ad un contraddittorio che vengono subito alla luce osservando le nuove procedure che da oggi in avanti entreranno in vigore con la definitiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
L’impressione è che, come spesso accade in Italia, si sia voluto rimediare troppo velocemente a nostre inefficienze procedurali sacrificando magari i diritti delle persone che dovrebbero invece ricevere dalla Legge uguali garanzie per tutti.
La migrazione, e l’immigrazione in generale, appare un fenomeno che si dovrebbe invece sfruttare in un senso positivo di integrazione e rispetto della legalità stabilendo delle regole di accesso comuni nella nostra cultura ed offrendo opportunità di inserimento sociale per consentire al migrante di percorrere la strada della legalità e non dell’esclusione e del conseguente, a volte, malaffare che vi si genera anche da parte di chi vuole lucrare sulla pelle delle persone.
Staremo a vedere.
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